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L’esame periodico delle lesioni pigmentate è fondamentale
per evidenziare la presenza di formazioni maligne sulla pelle.
Tutto l’anno, lontano dall’ultima esposizione solare (30-40 giorni).
Non occorre nessuna preparazione al trattamento e nessuna medicazione dopo. La metodica consente una socialità piena e non comporta astensione dalle attività lavorative.
L’esame periodico delle lesioni pigmentate è fondamentale per evidenziare la presenza di formazioni maligne (melanoma) e prevenire l’evoluzione di formazioni già presenti.
L’affinarsi delle metodiche diagnostiche, sempre più sofisticate e specifiche, consente di ridurre asportazioni chirurgiche non necessarie di nevi benigni. I 3 livelli della prevenzione servono a consentire una corretta diagnosi di lesioni a rischio di evoluzione maligna e alla diagnosi precoce di melanoma. Questi sono:
Autoesame dei nevi
Non sostituisce la visita dello specialista, ma fondamentale per segnalare correttamente al medico ed anticipare i controlli. Ideale eseguirlo ogni 3 mesi circa, dopo la doccia, su tutta la pelle (compresi cuoio capelluto e area genitale esterna). Cosa dobbiamo notare: modificazioni di forma, dimensioni, regolarità del margine, regolarità del colore oppure comparsa in poche settimane/mesi di una nuova lesione molto scura.
Chi deve avere maggiore attenzione?
Visita con dermatoscopio manuale
E’ un microscopio da contatto che ingrandisce l’immagine 10 volte per osservare caratteristiche dei nevi non apprezzabili a occhio nudo. Rapido, non invasivo ed indolore. Consente di distinguere tra lesioni benigne, sospette o già maligne. Consente di distinguere tra nevi e formazioni pigmentate di altra natura.
Videomicroscopia (mappatura dei nevi, epiluminescenza)
Soprattutto in caso di nevi molto numerosi e/o particolarmente atipici. Maggiore accuratezza diagnostica e ingrandimento dell’immagine. E’ possibile archiviare l’immagine e “collocarla” su un’immagine corporea standardizzata per seguire meglio nel tempo la sua evoluzione.
L’esame periodico delle lesioni pigmentate è fondamentale per evidenziare la presenza di formazioni maligne (melanoma) e prevenire l’evoluzione di formazioni già presenti.
L’affinarsi delle metodiche diagnostiche, sempre più sofisticate e specifiche, consente di ridurre asportazioni chirurgiche non necessarie di nevi benigni.
I 3 livelli della prevenzione servono a consentire una corretta diagnosi di lesioni a rischio di evoluzione maligna e alla diagnosi precoce di melanoma. Questi sono:
Autoesame dei nevi
Non sostituisce la visita dello specialista, ma fondamentale per segnalare correttamente al medico ed anticipare i controlli. Ideale eseguirlo ogni 3 mesi circa, dopo la doccia, su tutta la pelle (compresi cuoio capelluto e area genitale esterna). Cosa dobbiamo notare: modificazioni di forma, dimensioni, regolarità del margine, regolarità del colore oppure comparsa in poche settimane/mesi di una nuova lesione molto scura.
Chi deve avere maggiore attenzione?
Visita con dermatoscopio manuale
E’ un microscopio da contatto che ingrandisce l’immagine 10 volte per osservare caratteristiche dei nevi non apprezzabili a occhio nudo. Rapido, non invasivo ed indolore. Consente di distinguere tra lesioni benigne, sospette o già maligne. Consente di distinguere tra nevi e formazioni pigmentate di altra natura.
Videomicroscopia (mappatura dei nevi, epiluminescenza)
Soprattutto in caso di nevi molto numerosi e/o particolarmente atipici. Maggiore accuratezza diagnostica e ingrandimento dell’immagine. E’ possibile archiviare l’immagine e “collocarla” su un’immagine corporea standardizzata per seguire meglio nel tempo la sua evoluzione.
Tutto l’anno, ma preferibilmente lontano dall’ultima esposizione solare (30-40 giorni).
Non occorre nessuna preparazione al trattamento e nessuna medicazione dopo. La metodica consente una socialità piena e non comporta astensione dalle attività lavorative.
È il dermatologo che definisce il livello di rischio di un nevo e la necessità di asportarlo chirurgicamente. I nevi palmo-plantari vanno controllati con attenzione. In caso di trauma di un nevo sottoporsi a visita specialistica. In caso di sospetto melanoma maligno saranno asportati chirurgicamente.
In genere l’asportazione chirurgica è ambulatoriale in anestesia locale. Se c’è un sospetto clinico non è opportuno vaporizzare il nevo con tecnologie laser: va escisso completamente e sottoposto ad esame istologico.
Fototipo: colore dell’incarnato secondo una scala a 6 punti (I-fototipo chiaro con pelle chiara e capelli biondo-rossi; 6 fototipo scuro).
Familiarità per melanoma maligno, soprattutto se di primo grado.
Pregressa diagnosi di melanoma maligno: chi ha avuto un melanoma ha un rischio maggiore di sviluppare un secondo melanoma.
Tipo di nevi, numero e dimensioni: La presenza di molti nevi (> di 100-150) o nevi congeniti (>20 cm in particolare) aumentano il rischio.
Esposizione solare intensa/intermittente/ustioni solari soprattutto in età giovanile/mancanza di fotoprotezione
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